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MAURIZIO CHELI
Speaker

Formazione specifica per eventi aziendali, convention e workshop.

L’esperienza al servizio delle aziende e del futuro

La metafora dello spazio in ambito corporate


Il cammino personale e professionale di Maurizio Cheli è costellato da successi ed esperienze alimentate, in primis, dalla sua passione per il volo, e, poi, da quella per il lavoro. Alla continua ricerca dell’eccellenza in ogni campo. Con i suoi percorsi di astronauta, capo pilota collaudatore e imprenditore, Maurizio Cheli trasmette all’ascoltatore l’intensità e le emozioni delle sue straordinarie esperienze per stimolare importanti riflessioni utili per la vita personale e professionale. Maurizio propone “speech” motivazionali specifici per eventi aziendali, convention e workshops utilizzando le sue molteplici esperienze e la metafora dello spazio. Maurizio offre spunti per fare di ogni vita una avventura straordinaria e di ogni impresa un luogo di eccezione perché chiunque possa diventare il miglior pilota della propria esistenza. Lo spazio, l'ultima frontiera, è un ambiente ostico per l’uomo, un confine estremo, la cui esplorazione richiede mezzi tecnici sofisticatissimi e un'organizzazione di squadra molto attenta ad ogni singolo dettaglio. L’esplorazione spaziale permette, tuttavia, di trarre numerosi insegnamenti trasferibili nei più svariati ambiti organizzativi e gestionali, con particolare riferimento ai nuovi modelli cognitivi e comportamentali correnti in ambito aziendale. Il “racconto” spaziale si presta, pertanto, funzionalmente, sia ad analizzare tematiche professionali e aziendali contingenti sia, a livello più generale, per fini motivazionali, di dinamizzazione e ottimizzazione di risorse umane, tecniche e organizzative.

I Temi


L’intervento è sempre supportato da dispositivi audiovisivi provenienti dalle immagini personali di astronauta, pilota e imprenditore di Maurizio Cheli e possono toccare, in accordo con il management aziendale, svariate tematiche, tra le quali:

Passione e Professionalità


Può la nostra passione diventare la nostra professione? Il nostro cuore può essere il navigatore da seguire per realizzare noi stessi e i nostri sogni? La storia di Maurizio Cheli ci dimostra di sì. Del suo sogno di bambino, nato osservando gli aerei sfrecciare nei cieli del paese natio, egli ha fatto un progetto di vita che lo ha portato fino alla Nasa, all’Alenia, alla creazione di start up e, oggi, ancora verso nuove sfide... Fino ad arrivare sull’Everest! Scelte fatte con il cuore, ma costruite con costanza e razionalità, possono permetterci di far emergere quell’aspetto unico della nostra personalità e realizzare davvero noi stessi. Nella vita e nel lavoro.

Il team


Empatia e spirito di squadra permettono ad ogni componente del team di impegnare, al meglio, le proprie competenze. Come per la missione spaziale, così per la conquista della cima dell’Everest e l’attività di imprenditore, Maurizio Cheli mette a frutto quanto appreso durante i lunghi anni di attività, per integrarsi con chi lavora al proprio fianco. Solo insieme, condividendo conoscenze, competenze e obiettivi, si possono raggiungere tutte le vette. Anche le più alte. In ogni campo. Anche nell’attività di imprenditore che lo vede impegnato quotidianamente. Successo o insuccesso appartengono a tutto l’equipaggio. Infatti, sul simbolo della tuta sono presenti tutti i nomi! Questo stesso spirito di corpo deve caratterizzare il team aziendale.

Spazio e azienda


L’azienda, vista come un “veicolo spaziale”, può proseguire il suo viaggio soltanto se il gruppo, o l’equipaggio, sono affiatati e lavorano con grande spirito di collaborazione. L’integrazione di competenze e diverse esperienze di vita sviluppa un sentimento progressivo di appartenenza al progetto. Competenza, fiducia e interdipendenza diventano parole fondamentali nella vita di bordo così come nel team aziendale. È proprio l’interscambio tra diversi percorsi di vita e lavoro a far funzionare un progetto nuovo così come risolvere eventuali difficoltà durante una missione spaziale. Maurizio Cheli, raccontando la propria esperienza durante il volo orbitale, descrive le dinamiche di bordo evidenziando gli equilibri e trovando significativi parallelismi utili nella vita aziendale.

Oltre il limite


La consapevolezza di sé, delle proprie competenze, è fondamentale per potersi rapportare col progetto, in primis, ma, anche, con chi lavora al nostro fianco. Impariamo a gestire il fisico, la mente e le emozioni. L’integrazione di questi tre aspetti permette di scalare le difficoltà insite in ogni nuovo progetto aziendale ma, anche, di arrivare in cima alla vetta più alta del mondo come ha fatto Maurizio Cheli.  Affrontare nuove sfide imprenditoriali implica, spesso, anche una riorganizzazione dei nostri bisogni e delle nostre esigenze. Mutamenti necessari se vogliamo evolvere. Il cervello, mantenuto in constante esercizio, stimolato da nuovi progetti, si rigenera mantenendosi efficiente e reattivo.

Autorità e leadership


Un comandante di missione spaziale così come un dirigente di azienda deve avere un obiettivo chiaro e preciso, oltre ad una visione delle procedure e delle strategie per raggiungerlo. Nel suo ruolo, cercherà di sfruttare al meglio le capacità di ciascuno, perseguendo una omogeneità di gruppo. Una volta individuate le peculiarità di ogni membro, un passo importante è delegare gli incarichi. Vedendo valorizzate le proprie capacità, ogni componente dell’equipaggio si sentirà partecipe del processo di raggiungimento di un obiettivo comune. La capacità di assegnare ruoli e responsabilità con un buon bilanciamento che valorizzi i singoli individui fa di un Amministratore Delegato un vero “comandante”. I responsabili che vogliono decidere tutto da soli solitamente paralizzano la loro squadra. Controllare troppo da vicino il lavoro dei propri collaboratori, quando non ce n’è particolare necessità, rischia di minarne la fiducia, lo spirito di collaborazione e integrazione per un impegno comune volto al conseguimento dell’obiettivo. Il rispetto e l’apertura permettono di conquistare la fiducia del gruppo. Il comandante di una missione spaziale così come il dirigente di azienda deve essere esigente, ma comprensivo e capace di ispirare, naturalmente, fiducia e rispetto. Ricordiamo l’importanza del buon esempio per non perdere la fiducia dei nostri collaboratori e due parole: candore e trasparenza. Ascoltare un suggerimento o un confronto costruttivo può salvarti la vita nello spazio… ma anche il futuro dell’attività aziendale!

La mission


Una volta individuato l’obiettivo, sia esso personale o aziendale, subentra quella che viene definita “esperienza ottimale” o “di flusso”. Una sensazione di benessere e pienezza che caratterizza le persone concentrate su un obiettivo preciso, coscienti delle specifiche capacità. La persona, immersa nel suo progetto, nella sua “mission”, percepisce le indicazioni per giungere ad una corretta realizzazione. Sicuramente vi è la possibilità di momenti di crisi, in cui l’obiettivo ci potrà sembrare più distante e irraggiungibile. In quei momenti può essere utile spezzare la missione in tappe, inserire elementi di novità e ricalcolare il nostro ordine delle priorità. Anche per arrivare in cima all’Everest, Maurizio Cheli ha dovuto affrontare l’ascesa per gradi. Per volare nello spazio l’attesa è stata di anni. Esiste, inoltre, lo “stress utile”: ovvero quella stimolazione positiva che accompagna momenti di particolare euforia o emozione. Ne sono un esempio il lancio dello Space Shuttle o l’avvio di una nuova start up.

Gestione di incertezze e rischi


Il momento storico-sociale nel quale stiamo vivendo impone una riflessione su come affrontare momenti di incertezza. Come un equipaggio in missione, le aziende sono, oggi, in transito verso nuovi e diversi equilibri. Inutile cercare di ricreare nello spazio le proprie vecchie abitudini “terrestri”. L’emergenza sanitaria da coronavirus ha rimesso in discussione le normali dinamiche della vita quotidiana e l’interazione sociale. L’isolamento impone profondi mutamenti, comportamentali e psicologici. Se, da un lato, questa condizione di vita “sospesa” facilita la riflessione, essa può anche diventare fonte di paure. Affinché una situazione possa evolvere, è inevitabile attraversare un momento di caos da cui emergerà un nuovo ordine. L’addestramento al volo spaziale, oltre ad insegnare che per affrontare l'imprevisto e l'incertezza, in buona parte, ci si può addestrare, pone attenzione al “what if?”, cioè al “cosa faccio se accade questo”, alla criticità, ma sempre in maniera costruttiva, operativa, mai negativa. Per essere pronti in caso di emergenza. Presenti a noi stessi, dobbiamo essere responsabili delle nostre azioni. Assumerci i rischi del cambiamento che vogliamo apportare e, automaticamente, degli eventuali errori. Fermiamoci a riflettere su cosa, davvero, vogliamo, chi sentiamo di essere e cosa possiamo offrire. Siamo padroni del nostro destino.

Reagire al cambiamento


Non c'è cambiamento più traumatico di quello di un astronauta che, in pochi minuti, si trova catapultato in una realtà completamente differente. Cosa ci insegna lo spazio? Tutte le transizioni verso grandi cambiamenti implicano un aumento della pressione ed esigono adattamenti.  L’allontanamento dalla nostra “comfort zone” può influenzare la fiducia in sé stessi. Una leggera insicurezza che deve essere vista positivamente, come motore verso nuovi approfondimenti in ambiti professionali diversi.  Poniamo attenzione anche all’origine della nostra ansia. A volte l’insicurezza viene da dentro di noi.  Chiariamo bene quali sono le nostre competenze e, con positività, concentriamoci senza farci influenzare da commenti negativi. Più sviluppiamo la nostra autonomia, più abbiamo fiducia nelle nostre capacità e nel nostro potere, meno diventiamo sensibili allo stress.

Procedure e flessibilità


Trasferire le competenze maturate, pur nel rispetto delle procedure, sia in campo astronautico sia per far decollare un’azienda, per realizzare un nuovo progetto imprenditoriale, prevede una importante flessibilità mentale predisposta ad accogliere anche imprevisti e mutamenti, non solo del quadro economico. Rimettiamo in gioco i nostri bisogni, la sicurezza, la fiducia, l’appartenenza ad una realtà consolidata…  e persino la stima di sé! Trasformare un hobby in un mestiere o lanciare la propria azienda in nuovi progetti, tuttavia, significa rimettersi in gioco, riscoprire l’euforia della sfida. Nella storia professionale di Maurizio Cheli, l’accettazione delle regole è stata condizione necessaria per realizzare sé stesso ed i propri obiettivi sin dagli anni dell’Accademia.

Sostenibilità


L'astronauta che vede la Terra dallo spazio ne apprezza e percepisce a pieno l’intrinseca fragilità. Siamo tutti a bordo di una astronave. Durante il volo orbitale, Maurizio Cheli ebbe modo di riflettere sul fatto che la Terra è la nostra unica “casa”. A bordo di questa “navicella”, l’umanità viaggia nello spazio. Osservare quanto sia sottile lo strato della nostra atmosfera, vedere i danni già causati dall’inquinamento e da interventi dell’uomo che non tengono conto della tutela dell’ecosistema, non può e non deve lasciarci indifferenti.  Sono necessari tempestivi interventi per introdurre comportamenti sostenibili. La “sostenibilità” diventa, in questa ottica, una filosofia che ci deve ispirare non solo per la vita privata, ma, anche, in quella professionale. La sensibilizzazione delle aziende, in questo senso, è fondamentale. La filiera produttiva di ogni prodotto dovrà, già da oggi, tenere conto dell’impatto sul pianeta. Produrre nuovi prodotti, sempre nell’ottica del risparmio energetico e della limitazione dell’inquinamento, diventa un obiettivo all’avanguardia per il mercato e vantaggioso sotto tutti i punti di vista… compreso quello ambientale!